Esplorando Boardgame Arena: Libertalia

Nella prima puntata di questa nuova rubrica vi ho parlato di Tzolk’in, gestionale ispirato alla cultura e alla mitologia Maya in cui dovevamo cimentarci nel difficile compito di non fare arrabbiare gli dei, facendo al contempo prosperare la nostra civiltà. Oggi andiamo ad esplorare un gioco decisamente più semplice, ma non per questo meno avvincente: Libertalia. Ideato dall’italiano Paolo Mori e distribuito dalla connazionale Asmodee Italia, si tratta di un gioco di carte che ci trasposta nel mondo dei pirati del XVII secolo, tra arrembaggi, succulenti tesori e avvenenti fanciulle che, se non staremo attenti, non impiegheranno molto a farci la pelle!

Scheda del gioco:

Titolo: Libertalia

Genere: Gioco di carte competitivo

Numero giocatori: 2-6

Durata: 45 minuti

Complessità: 2/5

Prezzo: 39,99 euro (iva incl.) su Dungeondice.it

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La plancia di Libertalia, con lo spazio per i personaggi giocati e i riquadri dei bottini.

Regole – Iniziamo con lo specificare che il gioco è suddiviso in tre campagne, ciascuna delle quali dura sei giorni (o meglio sei turni). In ciascun turno, come vedremo, lo scandire del giorno è dato dall’alternarsi di varie fasi, in cui i nostri personaggi potranno eseguire azioni diverse, a seconda delle proprie abilità. Ciascun giocatore ha disposizione un mazzo di trenta carte, raffiguranti trenta personaggi diversi identificati da altrettanti numeri che ne indicano il grado e quindi, in qualche modo, la potenza e l’importanza all’interno dell’economia del gioco. Poiché i personaggi sono gli stessi per tutti i partecipanti (seppur distribuiti, a partire dalla seconda campagna, in ordine casuale per ciascuno), ogni carta ha anche un livello di priorità, in basso a sinistra, che stabilisce chi debba giocare per primo nel caso in cui si incontrino due personaggi identici. All’inizio di ogni turno il giocatore sceglie il personaggio da giocare, dopodiché esso viene disposto insieme agli altri sul galeone che vedete nella foto sopra, in ordine crescente di grado. A questo punto inizia la fase “giorno” in cui, sempre in ordine crescente di grado, i personaggi eseguono l’azione raffigurata con il simbolo del sole (se ne dispongono). Questa meccanica è singolare e dà vita ad interessanti strategie: ad esempio la scimmia permette di passare agli avversari tutte le reliquie maledette (vedi sotto), quindi un giocatore con una scimmia con numero di priorità 6 avrà interesse a giocare tale carta nel momento in cui la giocheranno anche gli altri, in modo da essere sicuro di essere l’ultimo a passare il malus senza riceverlo.

Cerchiamo di chiarire questa meccanica andando a spiegare le altre fasi che compongono ciascun turno. Dopo la fase giorno abbiamo la fase “tramonto” in cui i giocatori, stavolta in ordine di grado decrescente, scelgono uno dei bottini disponibili nel riquadro sopra il galeone che corrisponde al turno corrente; esistono vari tipi di bottino, sia positivi che negativi: ad esempio la reliquia maledetta di cui parlavamo prima dà un malus di -3 dobloni alla fine della campagna, mentre il forziere fornisce 5 dobloni aggiuntivi alla termine della medesima. Per fare un esempio spicciolo di gioco, un giocatore può scegliere di giocare il mendicante (grado 3), se non ci sono bottini negativi in quella giornata o se è ragionevolmente sicuro di non prenderli, e rubare 3 dobloni al personaggio di rango più alto, che magari è stato giocato perché il relativo giocatore era interessato ad un premio particolare, propedeutico alla sua strategia. L’ultima fase di ciascun turno è quella notturna in cui, a meno che non vengano eliminati per motivi particolari, i personaggi giocati si riposano nel proprio covo ed eseguono le azioni indicate col simbolo della luna. Molte di queste azioni, al contrario di quelle eseguibili durante il giorno, sono ripetute al termine di ciascuna giornata, per cui i relativi personaggi devono essere in genere eliminati il prima possibile dagli altri giocatori. Alcuni personaggi hanno azioni indicate col simbolo dell’ancora, i cui effetti si verificano al termine della campagna in corso (se essi sopravvivono fino alla fine). Ecco che allora bisogna trovare il giusto equilibrio tra lo spendere subito questo tipo di character (ad esempio il carpentiere dimezza la nostra attuale scorta di dobloni dandocene dieci a fine campagna) e preservarli fino agli ultimi turni per evitare che gli avversari ce li facciano fuori (sempre nel caso del carpentiere, avremmo buttato metà del nostro tesoro senza ottenere alcun beneficio). Alla fine della campagna si contano i dobloni di ciascun giocatore, ognuno ne ha dieci a disposizione all’inizio e può ottenerne di nuovi tramite le azioni dei personaggi o i bottini, dopodichè alla fine della terza campagna si contano i dobloni complessivi e, naturalmente, il vincitore sarà colui che ne avrà accumulati di più.

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Un esempio delle tipologie di abilità a disposizione dei nostri personaggi.

 

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Le varie tessere bottino che ad ogni turno potremmo raccogliere.

Giudizio – Libertalia è un boardgame che punta tutte le sue carte sull’immediatezza, pur non rinunciando ad un certo grado di strategia che lo rende piuttosto appassionante. Se, infatti, il meccanismo di gioco sarà chiarissimo dopo un paio di partite (al netto della necessità di imparare le abilità dei numerosi personaggi), ad ogni turno il giocatore percepirà la tensione del dover scegliere la giusta carta, in base ai bottini disponibili e ai personaggi giocati precedentemente dagli avversari. Vale la pena rischiare di mettere in campo il sottocapo (grado 26), per accaparrarsi un prezioso forziere, con il rischio di non riuscire ad eliminarlo entro la fine della campagna e subire così un malus di otto dobloni? E se un avversario giocasse contemporaneamente un sottocapo con priorità superiore? Quesiti di questo tipo sono all’ordine del giorno in Libertalia e talvolta lo fanno assomigliare ad una partita di poker, in cui appunto bisogna avere sangue freddo e buona memoria. I difetti principali del gioco sono il mancato bilanciamento di alcuni personaggi, che risultano inutili e/o difficilmente spendibili nella maggior parte delle situazioni, ed una distribuzione talvolta troppo casuale dei bottini, che porta ad avere campagne con numerosi turni in cui abbiamo a disposizione solo reliquie maledette o, al contrario, solo forzieri e gioielli e in cui, di conseguenza, risulta fortemente smorzata quella tensione di cui parlavamo poco fa. In ogni caso, Libertalia è un gioco consigliato agli amanti del mondo dei pirati e a tutti coloro che hanno voglia di passare una serata divertente con gli amici, avendo a che fare con un prodotto un po’ più originale rispetto al classico monopoli. Se poi consideriamo che il gioco è disponibile a titolo gratuito su Boardgame Arena, una prova diventa certamente d’obbligo.. ahr ahr!

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