Obi-Wan Kenobi: recensione degli ultimi due episodi

Lo scorso 22 giugno si è conclusa quella che, stando alle recenti parole di Kathleen Kennedy, sarà una miniserie autoconclusiva sul personaggio di Obi-wan Kenobi. Nei primi quattro episodi del serial abbiamo avuto alti e (tanti) bassi, come sanno i lettori dei precedenti due articoli; in generale si avvertiva la spiacevole sensazione di trovarsi di fronte ad un’operazione puramente commerciale, che andava a “toccare” un mostro sacro come Obi-Wan senza il supporto di una scrittura e di una regia all’altezza. La situazione è leggermente migliorata con le due puntate conclusive, andiamo a scoprire perché nel seguito dell’articolo, con la solita raccomandazione di evitare la lettura se non volete spoiler su quanto accaduto.

Il flashback dell’allenamento è emozionante, al netto del pessimo uso della CGI.


Avevamo lasciato Obi-Wan e Leia in fuga dalla fortezza dell’Inquisitorio, ma con un tracciatore piazzato nel simpatico robot accompagnatore della bambina. E’ così che l’impero non ci mette molto a scovare la base dei ribelli e a cingerla d’assedio, con il protagonista e gli altri combattenti che cercano di guadagnare tempo per far partire un trasporto carico di civili. Quando Vader si dirige verso la base per stroncare
definitivamente il suo vecchio maestro, il destino di molti personaggi si compirà..


Questo quinto episodio, pur registrando un netto miglioramento in merito al ritmo della narrazione, ci mostra tutti i limiti di questa produzione che fanno ancora più rabbia se rapportati alle potenzialità iniziali
della stessa. Le forze imperiali sono uno spettro di morte sempre più incombente, apparentemente inarrestabile, ma il sacrificio di due personaggi non lascia nulla nel cuore dello spettatore perché gli autori non si sono dati il tempo di approfondirli a dovere e di creare empatia. La scena che li vede protagonisti è anche discretamente realizzata dal punto di vista tecnico, ma sembra priva di quell’anima che ha appassionato il pubblico anche in serie più recenti (qualcuno ha detto The Mandalorian?). Le stesse forze imperiali che un minuto prima sembravano così temibili si fanno letteralmente tradire sotto il naso da Reva, il cui percorso di redenzione è coerente ed interessante, ma realizzato in maniera davvero troppo frettolosa considerato anche che si tratta di un personaggio nuovo introdotto proprio in questa serie. Quello che invece mi è piaciuto di questa puntata, senza se e senza ma, è il parallelismo tra l’allenamento di Obi-Wan ed Anakin (mostrato in un flashback dove si sarebbe potuta usare meglio la CGI, ma poco importa) e il colpo di scena finale, in cui viene mostrato chiaramente il motivo per cui Kenobi continua ad avere la meglio su Darth Vader ogni singola volta. Si tratta di un tema forse un po’ abusato, il buono che vince grazie alla sua umanità mentre il cattivo continua ad affogare nella sua arroganza e nella sua sete di vendetta, ma
certamente d’effetto quando applicato a due character così iconici del franchise Star Wars.

Che altro dire a proposito di questa immagine?


Nell’episodio finale, Obi-Wan decide di attirare Darth Vader su un pianeta desolato per dare tempo alla piccola Leia e agli altri ribelli di saltare nell’iperspazio e mettersi in salvo. Qui ha luogo uno scontro davvero
emozionante, dall’esito ovviamente scontato, ma di cui comunque ci si riesce a gustare ogni singolo fotogramma. Ewan ed Hayden sono bravissimi nel rappresentare tutto il dolore, la rabbia e il rimpianto dei rispettivi personaggi ed è interessante notare come l’armatura di Vader venga incrinata, non solo in senso fisico. Chi ha letto i fumetti sa che fin dall’inizio dell’era imperiale il signore dei Sith ha operato per
rovesciare l’imperatore, di cui non si fida più dopo la morte di Padmè, prima per vendetta e tornaconto personale poi, dopo aver scoperto l’esistenza di Luke, per salvare il proprio figlio e redimersi. Nel frattempo, Reva si reca presso l’abitazione di Owen e Beru per un tentativo di vendetta tanto disperato quanto sconclusionato, questo è la parte di episodio che mi è piaciuta di meno e che, ancora una volta, non rende giustizia al personaggio. Cionondimeno, il confronto finale tra l’ex inquisitrice e Obi-wan si fa forza di dialoghi relativamente ben scritti rispetto alla media della serie, pur non raggiungendo chissà quali vette qualitative. Nel (lungo) epilogo, assistiamo ad una serie di eventi che mettono le basi per quanto accadrà in
episodio IV: il dolce commiato tra Leia e Kenobi, in cui quest’ultimo le intima di tenere nascosto il legame che si è sviluppato tra loro, l’ammonimento di Palpatine nei confronti di Vader affinché il signore dei Sith metta definitivamente una pietra sopra alla faida con Obi-Wan ed infine, finalmente, l’apparizione di Qui-Gon Jinn come fantasma di forza in cui abbiamo la sensazione, come il protagonista, di aver ritrovato un vecchio amico. Forse avrei gradito vedere qualcosa dell’allenamento di Kenobi, ma comunque si tratta di una conclusione potente che ci sta e che lascia il terreno aperto per un eventuale sequel (la Kennedy si è affrettata ad aggiungere che la Lucasfilm potrebbe ripensarci nel caso in cui questa serie avesse un grande riscontro di pubblico).

Il rapporto tra Leia e Kenobi è uno dei più riusciti della serie
Quando il capo ti riprende e tu fai scena muta..

Insomma, cosa resta al termine della visione di questi sei episodi?Personalmente, due sensazioni contrastanti: da un lato il desiderio di vedere di più, di vedere approfonditi alcuni spunti lanciati nelle ultime settimane, anche perché per un fan come me ogni sortita nel mondo di Star Wars è sempre una festa; dall’altro la consapevolezza che sarebbe stato dovere degli autori sviscerare quegli argomenti già in questa stagione, che a conti fatti risulta un po’ vuota senza poi considerare tutti i problemi di regia e sceneggiatura di cui vi ho parlato. Il personaggio di Obi-Wan è stato condotto abilmente dal punto in cui lo avevamo lasciato in Episodio III al punto in cui lo ritroveremo in Episodio IV, ma si è trascurata la qualità del cammino intermedio, raccontando una storia che avrebbe avuto bisogno dell’attenzione e del pathos infusi nell’ultimo episodio per essere totalmente credibile.

PRO:

  • Il ritorno di Obi-Wan, e dell’attore che lo ha reso celeberrimo, difficilmente mancheranno di smuovere il cuore dei fan di vecchia data.
  • Il dramma dell’ex maestro Jedi e del suo vecchio apprendista è messo in scena in maniera emozionante e credibile, soprattutto nel finale.
  • Il personaggio di Leia è “fastidioso” al punto giusto, nonostante una presenza a schermo un po’ ingombrante in alcuni episodi.

CONTRO:

  • La narrazione è quasi soporifero nella parte centrale della serie.
  • Sono presenti troppi buchi di sceneggiatura e momenti non-sense, sarebbe servita una maggiore attenzione in questo senso.
  • Il personaggio di Reva deve ancora trovare una sua precisa collocazione nella galassia di Star Wars.

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